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Beatrice Venezi al La Fenice: una nomina politica

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        La nomina politica di Beatrice Venezi da parte del sindaco di Venezia e del consiglio direttivo a direttore musicale del Teatro La Fenice è l’ennesima dimostrazione dell’intrusione della politica che possiamo chiamare politicante nella cultura e in un settore della cultura fra i più alti, se non il più alto, cioè quello della musica. Un’intrusione che fa strame della presunta “meritocrazia” propagandata fin dal principio dalla “filosofia” del governo Meloni. Sono figlia di una direttrice d’orchestra degli anni Sessanta e Settanta, Erminia Romano : so bene qual è il vero merito di una musicista con capacità di direzione d’orchestra. Ho visto mia madre dirigere le più prestigiose orchestre nazionali ed internazionali, tenere con eleganza, raffinatezza e altissima precisione la bacchetta proprio davanti all’Orchestra del Teatro La Fenice.      L’ho vista studiare ore e ore le partiture del suo prossimo concerto, l’ho vista combattere in moltepli...

SOGLIE: la critica letteraria del poeta Manzoni

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Ho appena finito di leggere questo libro un volo nell'arte poetica l'essenzialità portata al suo vertice L'essenzialità ci rapppresenta nell'intimo Per I QUADERNI DEL BARDO, Edizioni di Stefano Donno,  prefazione di Roberto Pazzi postfazione di Antonio Carlo Ponti il poeta Franco Manzoni presenta le recensioni letterarie da lui scavate in 12 anni, dal 2012 al 2024, sul prestigioso la Lettura  del Corriere della Sera. Un formato micro: ognuna, 450 battute. Per 467 volte. Minimal. L’architettura della frase che scolpisce il centro e i dintorni con nitore, senza cedere a facili ridondanze e a sequenzialità figlie tediose della prolissità. L’asciuttezza essenziale di un Ludwig Mies van der Rohe portata dall’architettura alla critica letteraria. Sfrondare, assottigliare, spaccare il concetto comunicativo con la forza visionaria e creativa di abbattimento delle convenzioni. Tutte: geometriche, linguistiche, letterarie, sociali. Resta in lontananza un amore non detto per la...

Italia sovrana: davvero?

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  Italia sovrana: davvero? Quando entrai nel giornalismo professionale, notai che i giornali consideravano le notizie internazionali, cioè le notizie di politica estera, “minori” rispetto alle notizie italiane, di politica interna. Mi sembrava un’enorme sciocchezza: il cosiddetto “estero” era in realtà strettamente intrecciato alle vicende dell’Italia, dei paesi che componevano l’Europa e, soprattutto, delle grandi potenze, Stati Uniti in testa. Pertanto, ignorarle oppure relegarle a pagine interne o a trafiletti che sfuggivano ai più non aveva alcun senso informativo. E l’informazione, a mio modo di vedere allora e che è rimasto sempre, era tutto: il lettore aveva il diritto di sapere in modo non superficiale come stavano le cose che lo circondavano e il giornalista aveva il dovere di dare quelle informazioni. Cercarle, verificarle e darle.  Per me era il giornalismo. Con il tempo scoprii almeno un “perché” di tale inottemperanza strutturale della professione nella cui m...

A casa Tatò: perché?

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     Enrico Berlinguer era spesso a cena a casa di Tonino Tatò. Potevano parlare più liberamente che in ufficio a Botteghe Oscure senza dosare concetti e sfumature necessari a tenere in equilibrio la complessa situazione nazionale e internazionale. Erano gli anni della Prima Repubblica verso la fine dei Settanta: il quindicennio berlingueriano era cominciato da poco e l'ambizioso progetto politico di rinnovamento del partito comunista e di altre visioni politiche, in particolare di quelle della Democrazia Cristiana, era in corso. Occorreva tessere un'abile tela che toccasse non solo i confini nazionali ma anche quelli internazionali: il Pci era sotto gli occhi vigili di americani, britannici e sovietici e la sua dirigenza lavorava su più fronti.  Fra Tonino ed Enrico le riflessioni spaziavano a tutto campo nella tranquillità di un piccolo appartamento in centro a Roma a pochi passi dalla Camera dei Deputati, del Senato, delle sedi di tutti i partiti.  Ma a casa ...

LUSINGHE per DIVIDERE

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  LUSINGHE per DIVIDERE- Hanno cercato di dividerli sventolando davanti agli occhi di Tonino Tato', potente capo ufficio stampa di partito, uno stipendio d’oro, macchine blu, viaggi gratis. Tentativi caduti nel vuoto. Tonino   Tatò  in Parlamento. La candidatura era sul tavolo. L'elezione sicura.  Cosa fatta. Ma tu RIFIUTASTI: «Il mio lavoro è dietro le quinte. Sono più utile lì», dicevi. Come stipendio prendevi dal tuo partito il minimo sindacale, come parlamentare lo avresti decuplicato e non contiamo i privilegi e i benefit. Tutto questo non ti interessava: per te la politica era servire il bene comune. “𝑳𝒂 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒊 𝒐𝒇𝒇𝒓𝒊𝒓𝒐𝒏𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒂𝒏𝒅𝒊𝒅𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂, 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒎𝒐𝒓𝒇𝒊𝒂 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒂 𝒔𝒖𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒐. 𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒕𝒂, 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒎𝒊 𝒅𝒊𝒄𝒆𝒔𝒕𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒊 𝒓𝒊𝒇𝒊𝒖𝒕𝒂𝒕𝒐, 𝒎𝒊 𝒍𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂𝒔𝒕𝒊 𝒊𝒏𝒕𝒓𝒂𝒗𝒆𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒊 𝒆𝒓𝒂 𝒕𝒓𝒂𝒕𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒕𝒆𝒏𝒕...

BRICS: un altro passo avanti

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Vertice dei BRICS 2024 in Russia:   USA e Europa, non pervenute   Il summit dei BRICS tenuto quest’anno nella città russa di Kazan è di per sé un fatto politico molto rilevante ma non mi risulta, attraverso i mass media, che sia stato preso nella dovuta considerazione dalle istituzioni politiche di questa parte di mondo in cui vivo. L’acronimo è ormai puramente simbolico dato che ai cinque Paesi che l’hanno costituito se ne sono aggiunti talmente tanti altri da arrivare a 36. Ospite, Vladimir Putin, ricercato dalla Corte penale internazionale. Questa circostanza era decisamente irrilevante dato che nessuno dei Paesi riuniti vi ha fatto caso. Il messaggio era chiaro: Occidente, vale a dire soprattutto USA e Europa, non pervenuto.  Ormai la strada dei BRICS è tracciata: deciso NO all’egemonia USA e al suo braccio armato, la NATO, e via libera al multipolarismo. Il successo di questo sforzo diplomatico internazionale è innegabile e Putin risulta tutt’altro che isolato e alle...

SINISTRA, AVEVI UN GIOIELLO PER LE MANI

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Ma che cosa state facendo …. Sinistra, avevi un gioiello per le mani, un gioiello da cui imparare OGGI.  Da trarre ad esempio nella sua struttura portante, da studiare e adattare ai tempi che cambiano producendo nuovo pensiero nelle scuole, nelle università, nel sindacato, nell'associazionismo, nei campi coltivati delle aziende agricole e nelle voci isolate disprezzate da tutti, da analizzare alla luce dei mass media che spingono i cervelli all’ammasso cercando solo il consenso, delle leggi che abbassano le difese immunitarie psicologiche e culturali di tutti e di ognuno. E invece .... vi mettete a correre dietro a questo e a quello, in una piazza e in un campetto di calcio, afferrate brandelli di qua, sparate toppe di là, rincorrete i numeri: il 2% di qua e non badate alla puzza, il 10% di là, il 5% di sopra e non so cosa di sotto. Giorni e giorni a correre dietro ai sondaggi, senza un’elaborazione, senza un progetto, senza un futuro. E senza un passato. Il vostro unico obiett...

Potrà mai esserci di nuovo una POLITICA con la P maiuscola?

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La squallida storia, di un ministro della Repubblica e di una donna ambiziosa e spregiudicata, che ha mortificato gli italiani e le istituzioni per giorni è esattamente agli antipodi di quella nobiltà di intenti di cui si nutriva la Politica con la P maiuscola, che ho vissuto in tutta la mia giovinezza e che era pensata ed esercitata da persone, già allora poche, come Enrico Berlinguer e Tonino Tatò.   I due, pur essendo così diversi l'uno dall'altro come indole, insieme erano fortissimi.  E un fatto unico. Questa unicità della nostra storia politica non è stata mai indagata a fondo. Mi sono chiesta più volte: Berlinguer e Tatò nelle vie di una periferia romana Ma senza Tonino Tatò, Berlinguer sarebbe stato lo stesso? U 𝒏𝒐 𝒄𝒂𝒕𝒕𝒐𝒍𝒊𝒄𝒐-𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒔𝒕𝒂, 𝒍’𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒔𝒕𝒂, l'uno taciturno, l'altro socievole, entrambi con un retroterra formativo comune, al lavoro 𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒖𝒏 𝒃𝒊𝒏𝒐𝒎𝒊𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐. Un'intesa fra ...

TONINO TATO' E I SUOI IDEALI: mille modi per esprimerli

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Nel film DOPO DIVORZIEREMO - 1940 La famiglia ed i compagni di una vita.  Antonio Tatò, più conosciuto come Tonino Tatò , è nato a Roma il 5 novembre 1921.  Suo padre Francesco, laureato in Giurisprudenza, era un noto giornalista parlamentare vicino alle posizioni di Francesco Saverio Nitti. Sua madre, Ebe Cossio di Codroipo, discendeva da un’antica famiglia friulana e aveva aperto a Roma una piccola impresa artigianale di paralumi, la ditta D.A.I.. Tonino frequenta il Liceo privato cattolico Sant’Apollinare desiderando i suoi genitori offrirgli un ambiente più libero: le scuole cattoliche erano meno legate al regime fascista. Da lì partecipa ad associazioni culturali contrarie al regime dove conosce coloro che saranno compagni di una vita tra cui Franco Rodano e Adriano Ossicini. Lotta clandestina al fascismo e passione giovanile La passione giovanile per la musica americana nota come “ swing ”, molto ritmata, "sincopata", e trasgressiva rispetto al “patriottismo” dell’ep...